Malattia di De Queirvain
La malattia di De Quervain è una tenosinovite stenosante che colpisce due tendini della mano (abduttore lungo ed estensore breve del pollice) che corrono al lato del polso, in un canale formato dall’osso del radio e da una volta fibrosa. La tenosinivite è un’infiammazione della guaina sinoviale, la struttura anatomica che riveste il tendine.
La causa di questa malattia rimane incerta anche se si riscontra molto spesso in persone che eseguono ripetuti movimenti di pinza con il pollice o trascorrono molto tempo con il polso in posizione flessa. I ripetuti microtraumatismi provocano un’infiammazione cronica della guaina dei tendini interessati, con conseguente difficoltà al loro scorrimento.
Il trattamento conservativo consiste, innanzitutto, nella sospensione delle attività che possano favorire l’infiammazione e far insorgere il dolore. L’applicazione di una borsa di ghiaccio sul processo stiloideo del radio (l’eminenza ossea del polso dove passano i tendini interessati) può altresì ridurre l’infiammazione, diminuendo la sintomatologia dolorosa.
Può essere utile l’applicazione di un tutore per immobilizzare il polso e prevenire l’insorgenza di ulteriori irritazioni e infiammazioni. Possono essere di giovamento trattamenti fisioterapici con ultrasuoni e/o elettroanalgesia con ionoforesi, diadinamiche o T.E.N.S.
I farmaci antiflogistici (che tendono a ridurre le infiammazioni), somministrati per via generale, avranno qualche possibilità di successo soltanto in fase iniziale. Le infiltrazioni locali di sostanze antinfiammatorie possono essere eseguite una o due volte, ma possono portare a lesioni tendinee.
L’intervento chirurgico è indicato in caso di fallimento del trattamento conservativo e consiste nell’apertura del canale osteofibroso, che a volte è duplice, seguita dalla liberazione dei tendini (cosiddetta tenolisi).
L’intervento può essere effettuato in anestesia locale o preferibilmente regionale (anestesia del plesso brachiale, cioè della parte di sistema nervoso che governa il braccio) ed è eseguibile in regime di day surgery (senza pernottamento del Paziente). La durata della procedura chirurgica è inferiore ai 30’.
Al termine dell’intervento il polso viene fasciato e sorretto con una particolare medicazione, il “bendaggio palmare”, che impedisce i movimenti di flessione. Questa fasciatura viene rimossa durante la prima visita di controllo ambulatoriale (in genere a distanza di sette giorni dall’intervento). La convalescenza è di circa venti giorni; abitualmente entro quattro settimane il Paziente è in grado di riprendere le abituali attività.
Per il completo recupero è talvolta utile eseguire uno specifico programma di rieducazione funzionale.