L’influenza è una malattia infettiva acuta causata da virus della famiglia degli Orthomyxoviridae, soggetto a periodiche mutazioni. L’influenza viene trasmessa per via aerea, attraverso accessi di tosse e starnuti, e ogni anno causa vaste epidemie che in Europa si concentrano nei mesi invernali, gravate da un importante impatto sia in termini economici che, soprattutto, umani. Questi i consigli del dottor Alessio Mesini specializzato in malattie infettive e consulente del servizio di Guardia medica della Casa di Cura Villa Montallegro.
Dal punto di vista clinico l’influenza si presenta solitamente dopo un periodo di incubazione di 1-2 giorni con sintomi sistemici come febbre (è il sintomo principale della malattia e può raggiungere valori anche molto elevati), brivido, cefalea, dolori muscolari, malessere e riduzione dell’appetito. Sono sintomi che possono condurre il malato a un profondo stato di prostrazione. A questi si associano solitamente sintomi a carico delle vie respiratorie come tosse secca, importante faringodinia (cioè dolori alla faringe e difficoltà a deglutire) e ostruzione nasale. Con la progressione del quadro clinico si osserva una riduzione dei sintomi sistemici e un aumento di mal di gola e raucedine. Nei bambini la temperatura può essere più alta rispetto al soggetto adulto, in particolare all’anziano. La diagnosi solitamente è effettuata clinicamente sulla base della stagionalità e dei sintomi principali (tosse e febbre).
Pericolo complicanze per bambini e anziani
Tra le possibili complicanze dell’influenza devono essere ricordate la polmonite virale, dovuta direttamente al virus influenzale, gravata da un alto tasso di mortalità, e la polmonite batterica causata da una sovrainfezione da Staphylococcus aureus o da Streptococcus pneumoniae; quest’ultima solitamente insorge dopo diversi giorni dalla risoluzione del quadro influenzale. Anche se riscontrate più raramente rispetto a quelle polmonari, ci sono anche rischi di complicanze a livello cardiaco, muscolare e del sistema nervoso centrale. I soggetti maggiormente a rischio di complicanze da influenza sono i pazienti nelle età estreme della vita, cioè bambini e persone anziane, oltre a pazienti con malattie emato/oncologiche che siano o meno in chemioterapia, pazienti in trattamento con immunosoppressori, pazienti affetti da cardiopatie, diabete o patologie croniche polmonari.
Chi deve vaccinarsi?
Poiché il virus è soggetto a mutazioni periodiche, il vaccino ha caratteristiche diverse ogni anno in modo da conferire protezione verso il ceppo circolante. Il ministero della Salute divulga annualmente specifiche indicazioni in merito alle persone che dovrebbero sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale, in particolare è raccomandato a chi ha più di 65 anni, con o senza comorbidità, e ai pazienti di età inferiore ma affetti da patologie croniche e maggior rischio di progredire verso una forma “complicata”. Si può prenotare la vaccinazione (dirsan@montallegro.it, 010/3531201 segreteria generale) ed eseguirla (in pochi minuti) direttamente nell’ambulatorio infermieristico di Villa Montallegro. «La protezione indotta dal vaccino inizia due settimane dopo l’assunzione e permane sei-otto mesi – spiega il dottor Roberto Tramalloni), igienista e direttore sanitario di Villa Montallegro – La vaccinazione antinfluenzale stagionale annuale è il modo migliore per ridurre le probabilità di ammalarsi e di contagiare altri individui. La vaccinazione non è rischiosa ma evita problemi e soprattutto complicanze».