Montallegro investe nell’innovazione diagnostica: alla guida la dottoressa Paola Baccini
L’ex direttore della S.C. Anatomia e Istologia patologica della ASL Ligure 4, in Montallegro come consulente dal 2011, è entrata a tempo pieno in struttura
Si rafforza la presenza della dottoressa Paola Baccini all’interno di Montallegro. Specialista in Anatomia Patologica, dal 1994 al 2018 dirigente medico presso Anatomia Patologica universitaria dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e successivamente direttore della S.C. Anatomia e Istologia patologica della ASL Ligure 4, Paola Baccini entra a far parte a tempo pieno della squadra di Montallegro, dove – già dal 2011 – collabora come consulente del Servizio di Citoistopatologia. A partire dai primi di settembre, assume il ruolo di responsabile dell’Area laboratoristica e in particolare dell’Anatomia Patologica all’interno della struttura. Le abbiamo posto alcune domande riguardo a questa importante scelta professionale.
– Quali sono i motivi di questa scelta?
«Sicuramente ha inciso la possibilità di gestire in maniera più funzionale il mio tempo, evitando spostamenti frequenti verso il Levante, e concentrandomi al 100% sulle attività svolte a Montallegro».
– Quale sarà il nuovo ruolo nella struttura?
«Mi troverò a capo dell’area di Laboratorio analisi, con particolare riferimento all’Anatomia Patologica, con un team di biologhe e tecnici altamente competente e affiatato. La forza del nostro staff è stata un ulteriore determinante motivo nella mia decisione».
– Perché Montallegro è capace di attrarre tanti professionisti affermati?
«Per me Montallegro è un po’ come una seconda casa. Anni fa ho iniziato a lavorare nel settore privato e ho sempre mantenuto una mentalità piuttosto dinamica, cosa che ben si sposa con i ritmi e la gestione del lavoro in Montallegro. Ma, soprattutto, devo sottolineare che Montallegro mette a disposizione tutto ciò che è necessario per effettuare diagnosi di elevata qualità: le apparecchiature utilizzate sono di livello eccellente».
– Col suo ingresso, ci sarà un potenziamento delle attività diagnostiche?
«Innanzitutto é previsto nei prossimi mesi l’avvio del rinnovato Laboratorio Analisi cliniche che consentirà di completare l’offerta ambulatoriale (compreso l’area prevenzione e check up).
Nell’ambito delle attività di specifica mia competenza, ci aspettiamo un significativo gradimento da parte dei Chirurghi anche perché sono stati effettuati importanti investimenti con l’acquisto di nuovi apparecchi: in particolare, lo strumento per l’immunoistochimica, che trova ampio utilizzo nella diagnosi oncologica, e l’introduzione della FISH (Ibridazione in situ fluorescente), una tecnica di indagine spesso richiesta per le neoplasie, soprattutto nel caso dei tumori al seno. Questi nuovi strumenti consentono piena autonomia, senza necessità di appoggiarci a strutture esterne e garantendoci la possibilità di fornire una diagnostica ottimale nei tempi più rapidi possibili».
– Competenza medica, organizzazione del lavoro, strumenti di ultima generazione: rappresentano il giusto mix per una diagnostica di alto livello?
«Esattamente. Questo mix mi permette spesso di analizzare campioni non solo bioptici, più facili da trattare, ma anche campioni operatori più complessi in sole 24 ore. Inoltre, la capacità di effettuare diagnosi più velocemente permette di dedicare maggiore attenzione ai casi complessi».
– La gestione più efficiente del suo tempo le consentirà il giusto bilanciamento tra vita lavorativa e privata.
«Sicuramente. Ma sono certa che senza gli spostamenti quotidiani e gli impegni manageriali che ho dovuto affrontare come direttrice di struttura, avrò maggior tempo per partecipare ad attività di formazione, come corsi e conferenze, sempre utili in ogni momento della propria carriera professionale».