Il calciatore Daniel Boloca sottoposto in Montallegro a intervento di osteosintesi mandibolare
Le parole del prof Bernardo Bianchi e del dottor Francesco Arcuri della Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale IRCCS San Martino di Genova, autori dell’intervento
Nei giorni scorsi, i media hanno riportato la notizia dell’intervento chirurgico per la riduzione e osteosintesi della frattura scomposta mandibolare al quale si è sottoposto il calciatore del Sassuolo, Daniel Boloca, a seguito dell’incidente di gioco avvenuto durante la partita Sassuolo – Genoa disputata alle 18.30 dello scorso 22 dicembre. L’operazione è stata eseguita presso Villa Montallegro dal prof Bernardo Bianchi e dal dottor Francesco Arcuri della Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale IRCCS San Martino di Genova. Abbiamo intervistato i due chirurghi per conoscere l’iter dell’intervento.
«Il calciatore è stato inviato alla nostra attenzione con una diagnosi di frattura scomposta mandibolare, confermata dalla TAC eseguita in Montallegro. Il paziente è stato sottoposto a un intervento di riduzione e osteosintesi della frattura scomposta della mandibola. La procedura, eseguita con accesso endorale, ha previsto l’applicazione di un blocco intermascellare, seguita dalla riduzione dei monconi fratturati e la loro stabilizzazione mediante due placche in titanio e viti – spiega il prof Bernardo Bianchi -. Per noi si è trattato di un intervento mediamente complesso, seppur di routine, che ha richiesto, come in ogni caso, le dovute precauzioni: le fratture devono essere ridotte e stabilizzate in modo accurato, poiché altrimenti le forze masticatorie del cavo orale potrebbero compromettere l’esito della chirurgia».
Il paziente è stato dimesso il giorno successivo (24 dicembre), con prescrizione di dieta liquida e antibiotico-terapia.
«L’incidente di gioco è avvenuto la sera del 22 dicembre; siamo stati chiamati la mattina del giorno seguente e alle 16 l’intervento era già concluso. In poche ore abbiamo organizzato ed eseguito l’operazione, la cui durata effettiva è stata di circa 90 minuti. La scelta di rivolgersi a noi come chirurghi è stata presa dallo staff medico del Sassuolo – racconta il dottor Francesco Arcuri -. Abbiamo scelto Montallegro come sede dell’intervento perché trattiamo abitualmente questo tipo di fratture nella struttura, perfettamente attrezzata (anche in urgenza) per affrontare queste problematiche».
La competenza dei chirurghi e la rapidità dell’intervento sono due elementi essenziali per una guarigione completa e veloce, aspetto quest’ultimo particolarmente rilevante quando si tratta di atleti professionisti.
«La guarigione completa avviene in 40 giorni, corrispondenti alla formazione del callo osseo – spiegano ancora i due chirurghi -. Un atleta professionista, con le dovute precauzioni, può riprendere l’attività agonistica entro 3-4 settimane. È evidente che intervenendo precocemente, stabilizzando e trattando la frattura, si riduce il rischio di complicanze e si migliorano prognosi e tempi di guarigione».