Chirurgia andrologica: a Montallegro il corso “Sfide andrologiche” fa scuola
Successo per la due giorni di interventi in diretta e confronto tra esperti per affrontare le patologie andrologiche più complesse
Grande successo per il corso di live surgery “Sfide andrologiche”, che si è svolto in Montallegro il 14 e 15 ottobre scorsi. L’evento è stato organizzato dal dottor Aldo Franco De Rose, con la presidenza onoraria del professor Carlo Terrone – direttore della Clinica Urologica di Genova – e il patrocinio dall’Associazione Andrologi Italiani (AssAI), di cui De Rose è presidente.
Il corso ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra urologi, esperti di chirurgia andrologica, infermieri e strumentisti provenienti dai vari ospedali liguri (ma non solo), che hanno affrontato molteplici aspetti, dall’implantologia protesica alle anomalie congenite, fino all’infertilità maschile.
«Parliamo di sfide in andrologia per tre motivi. – spiega De Rose – Il primo è di natura medica, perché abbiamo affrontato casi di una certa complessità. Il secondo è economico, perché si tratta di interventi in regime di sanità privata, interamente a carico del paziente, poiché la chirurgia protesica peniena a oggi non è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del SSN. La terza sfida riguarda la Liguria, dove, di fatto, non vengono più eseguiti impianti protesici, se non quelli eseguiti in Montallegro».
Negli ultimi due anni, De Rose ha eseguito nella struttura 14 impianti di protesi peniena, di cui due durante il corso, per risolvere casi di deficit di erezione gravi di tipo organico. Numeri che collocano Montallegro al primo posto per questo tipo di interventi a livello regionale.
«Montallegro è una struttura eccellente, sia per la sua sala operatoria, sia per la professionalità del personale. – continua De Rose – Ringrazio la struttura per avermi permesso di organizzare questo corso, il personale che mi ha assistito in sala operatoria e gli infermieri del reparto di degenza. Infine, tengo a ringraziare Francesco Berti Riboli che ha dimostrato grande entusiasmo per questa importante iniziativa».
Durante il corso, i discenti hanno potuto interagire con gli esperti in sala operatoria grazie a un collegamento in alta definizione. «La chirurgia in diretta è la migliore modalità per apprezzare i dettagli e le complessità di un intervento, ancor più in questo caso, poiché si è trattato di una chirurgia non così frequente, che richiede un alto livello di apprendimento» spiega Carlo Terrone, sottolineando anche l’importanza dell’aspetto psicologico. «Il corso ha evidenziato la necessità di affrontare il tema della disfunzione erettile anche dal punto di vista psicologico, superando tabù e reticenze che ancora oggi ostacolano il dialogo con il medico».
Carlo Introini, direttore dell’UO di Urologia dell’Ospedale Galliera, aggiunge: «Eventi formativi come questo sono fondamentali, soprattutto per i giovani chirurghi che si affacciano a queste specializzazioni. Il confronto diretto e la possibilità di porre domande in un contesto ristretto rappresentano un valore aggiunto inestimabile».
Gli interventi eseguiti
Durante il corso, sono state impiantate due protesi peniene in soggetti con grave deficit di erezione, non rispondenti ai farmaci orali né alle punture intracavernose di caverject. Il primo paziente era stato sottoposto a chirurgia per tumore vescicale (cistectomia e derivazione urinaria ortotopica), mentre il secondo ad asportazione della prostata per tumore. Nel primo caso è stata impiantata una protesi AMS tri-componente a volume variabile, in anestesia locale; nel secondo, una protesi a volume fisso, specifica per le caratteristiche della patologia.
«Il primo caso, in particolare, rappresenta una vera e propria sfida andrologica, anche per via della scelta – o dell’obbligo, in alcuni casi come questo – dell’anestesia locale. Questa procedura era stata eseguita per la prima volta al mondo proprio da me a Montallegro a inizio anno» ricorda De Rose.
Nella due giorni è stata eseguita anche una corporoplastica complessa, ovvero una correzione di una grave incurvamento e rotazione congenita del pene, su un paziente poco più che ventenne. Infine, è stato eseguito un intervento di varicocele con tecnica microchirurgica per la cura dell’infertilità maschile. Tutte le procedure sono state completate con successo e i pazienti sono stati dimessi all’indomani dell’intervento.
Aldo Franco De Rose ha eseguito gli interventi con l’aiuto di Fabrizio Gallo, urologo presso l’Ospedale San Paolo di Savona, di Guglielmo Mantica e di Francesca Ambrosini – rispettivamente ricercatore e dirigente I livello presso la Clinica Urologica di Genova – e di Massimo Demare, dirigente urologo I livello dell’Ospedale di Sestri Levante. Gli anestesisti del corso, entrambi in forza a Montallegro, sono stati Donatella Giua e Luca Cevasco.
A presiedere le varie sessioni di interventi, oltre Carlo Terrone e Carlo Introini, sono stati Carlo Ambruosi, direttore dell’UO di Urologia dell’Ospedale di Sampierdarena; Luca Timossi, direttore UO di Urologia dell’Ospedale di Voltri ed Evangelico e Maurizio Schenone, direttore UO di Urologia Ospedale San Paolo di Savona.