MIND & BRAIN: a Genova il corso per riavvicinare neurologia e psichiatria
L’evento scientifico, che si terrà il prossimo 25 gennaio, vuol promuovere un approccio integrato per la gestione delle patologie neuropsichiatriche
EventiSi terrà venerdì 25 gennaio presso lo Starhotels President di Genova il corso “Mind & Brain“, un evento scientifico che si propone di superare le tradizionali barriere tra neurologia e psichiatria, discipline che, pur condividendo un interesse comune per il funzionamento del cervello, hanno seguito percorsi storici e metodologici differenti. Il corso, sotto la responsabilità scientifica del dottor Fabio Bandini, Direttore S.C. Neurologia ASL 3 Genovese Ospedali “Villa Scassi” e “Antero Micone”, e libero professionista in Montallegro, vedrà la partecipazione dei massimi esperti a livello regionale.
Clicca qui per visionare il programma completo: www.gallerygroup.it/wp-content/uploads/2024/12/neuropsichiatria.pdf
– Dottor Bandini, può illustrare il percorso che ha portato alla strutturazione del programma e il razionale che lo sostiene?
«Il programma trae origine dalla constatazione che, in passato, neurologia e psichiatria erano unite sotto la neuropsichiatria, come evidenzia la denominazione della Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell’Università di Genova. La successiva separazione delle due discipline, seppur giustificata, ha portato a una frammentazione nella comprensione di patologie che condividono lo stesso organo, il cervello. I recenti avanzamenti nella comprensione delle basi neurobiologiche e genetiche comuni offrono l’opportunità di un nuovo avvicinamento tra le due aree. La complessità clinica delle patologie neuropsichiatriche, con sintomi sovrapposti, rende difficile distinguere tra origine neurologica e psichiatrica, con conseguenti sfide diagnostiche e terapeutiche. Il corso si propone quindi come un percorso per esplorare i cambiamenti storici, gli aspetti neurobiologici e le manifestazioni cliniche condivise, promuovendo approcci multidisciplinari e l’utilizzo di trattamenti farmacologici e non, al fine di migliorare la gestione delle malattie neuropsichiatriche e ridurre il divario tra neurologia e psichiatria».
– Lei aprirà il corso con un intervento sugli aspetti biologici delle malattie psichiatriche. Qual è il focus?
«Il mio intervento si focalizzerà sulla necessità di superare una visione puramente psicologica o psicodinamica delle malattie psichiatriche. Vi sono crescenti evidenze di una componente organica e biologica, supportate da studi di genetica molecolare. L’efficacia dei farmaci in molte patologie psichiatriche, come schizofrenia, autismo e dipendenze, indica chiaramente un coinvolgimento di meccanismi neurobiologici. È quindi imperativo considerare tali aspetti nell’approccio terapeutico».
– La commistione tra neurologia e psichiatria, specialmente con l’avanzare dell’età, è un tema dibattuto. Ritiene che sia importante studiarla anche in fasce d’età più precoci?
«Assolutamente. La schizofrenia, per esempio, è una patologia psichiatrica che colpisce in età giovanile. Inoltre, le comorbidità tra patologie neurologiche e psichiatriche, come nel caso dell’epilessia, sono frequenti anche in giovani pazienti. Alcuni farmaci antiepilettici, peraltro, sono utilizzati in psichiatria come stabilizzatori dell’umore. Ciò sottolinea la necessità di un approccio multidisciplinare fin dalle prime fasi di tali patologie».