Spalla: quando il dolore non dà tregua
Il chirurgo ortopedico Pastorino risponde alle più frequenti domande dei pazienti
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Il dottor Davide Pastorino, specialista in Ortopedia e Traumatologia, risponde alle domande più comuni sui disturbi della spalla. Lo abbiamo incontrato nella sede di Fisiomed, a Genova Carignano.
– Sento spesso la spalla bloccarsi durante alcuni movimenti. È un segno di instabilità articolare?
«Può esserlo, ma più frequentemente è un segno di sindrome da conflitto sub-acromiale, ovvero un aumento di attrito tra i tendini e l’osso. Succede soprattutto a chi svolge lavori con movimenti ripetuti nello stesso piano dello spazio, come muratori, impiegati o parrucchieri».
– Cosa devo fare in questi casi?
«Si studia la spalla con esami radiologici, come radiografia o ecografia o risonanza magnetica e, in base ai referti, si imposta la terapia adeguata che può andare dall’infiltrazione con cortisonico o acido ialuronico, fino alla pulizia chirurgica, ossia l’acromionplastica artroscopica».
– Ho un dolore alla spalla che si irradia anche al braccio e al collo. È normale?
«Sì, purtroppo la spalla può dare sintomi anche in altre zone del corpo, in particolare al braccio, alla colonna cervicale, al trapezio, alla zona sottoscapolare e cingo-scapolo-toracica».
– Come va indagato questo dolore?
«Sempre con esami radiologici, partendo da ecografia e radiografia, per poi passare alla risonanza magnetica, se necessario. Ovviamente è fondamentale la visita in studio, l’esame clinico: parlare con il paziente offre moltissimi elementi per la diagnosi».
– Ho subito un trauma alla spalla anni fa e da allora ho episodi di dolore e infiammazione. Potrebbe esserci una lesione non diagnosticata?
«È possibile, soprattutto se i dolori sono legati solo a particolari movimenti».
– Pratico sport che sollecitano la spalla, come tennis o nuoto. Come posso prevenire infortuni?
«È sempre bene allenare l’articolazione tanto dal punto di vista articolare quanto muscolare, perché la spalla è un’articolazione molto legata a muscoli e tendini, quindi è importante avere un buon corredo muscolare».
– Ho una storia familiare di artrosi alla spalla. Sono più a rischio?
«Sì, c’è una frequenza aumentata di sviluppare questa condizione».
– Quali sono le opzioni di trattamento per tendinite o borsite?
«Si va dal trattamento più conservativo, con infiltrazioni di steroide e anestetico locale o acido ialuronico, fino a metodiche più invasive come il trattamento con onde d’urto o l’artroscopia».
– In generale, Quali sono i campanelli d’allarme che mi devono spingere a consultare l’ortopedico?
«Sicuramente il dolore e la limitazione funzionale dell’articolazione, la fatica nel muoverla. Questi sono segnali di una lesione articolare».
– Quando sono indicati radiografie, ecografie e risonanze magnetiche?
«Sono esami di routine che si richiedono per un problema alla spalla. Si parte e dalla radiografia e dall’ecografia per poi arrivare alla risonanza magnetica, che è l’esame più completo».
– Quando è necessario l’intervento chirurgico?
«In caso di lesione tendinea o comunque strutturale della spalla, per motivi di degenerazione o traumatici. L’intervento può essere eseguito in artroscopia o con chirurgia aperta, anche se oggi si preferisce l’artroscopia. Gli unici interventi ancora eseguiti in chirurgia aperta sono la protesizzazione o la stabilizzazione della spalla con tecnica di Latarjet».
– Le protesi di spalla hanno fatto passi da gigante. Quali sono le ultime innovazioni?
«Ormai l’impianto di una protesi è un intervento ordinario che restituisce quasi tutto il movimento perso. Esistono due tipi di protesi: quella anatomica, se i tendini della cuffia dei rotatori sono ancora funzionanti, e quella inversa, la più diffusa in terza età, per spalle degenerate che non hanno più i tendini della cuffia funzionanti».
– Qual è il sintomo principale di un problema alla cuffia dei rotatori?
«Uno dei sintomi più importanti è il dolore notturno, un dolore che non passa mai. Molti pazienti non hanno male di giorno, ma solo di notte; e questo è un sintomo abbastanza chiaro di lesione tendinea».
– Quali servizi offre Fisiomed di Montallegro?
«Fisiomed offre un percorso di cura completo e personalizzato per la spalla, che inizia con una diagnostica accurata e prosegue con la fisioterapia di recupero e, se necessario, con l’intervento chirurgico. I nostri specialisti, altamente qualificati, si avvalgono di tecnologie all’avanguardia, come la nuova risonanza magnetica di ultima generazione installata in Montallegro, per garantire diagnosi precise e trattamenti efficaci. La fisioterapia è un elemento chiave del nostro approccio, con programmi personalizzati che possono includere anche sedute in acqua per un recupero più dolce e completo. Il nostro obiettivo è accompagnare il paziente in ogni fase del percorso».
– Quali sono i suoi ambiti di elezione?
«Mi occupo soprattutto di spalla e ginocchio, quindi di chirurgia artroscopica e protesica. Per la spalla, soprattutto lesioni tendinee e da conflitto, in alcuni casi anche artrosi. Per il ginocchio, molti traumi sportivi che provocano lesioni di tendine, legamenti e menisco».