Un improvviso malessere al risveglio al sabato mattina ha portato Lorenzo Cuocolo, professore ordinario di Diritto pubblico comparato, avvocato cassazionista e presidente di Fondazione Carige, a rivolgersi a Montallegro per un controllo. Quella che si è rivelata una risolutiva giornata in regime di day hospital, senza alcun esito patologico significativo, è stata l’occasione per sperimentare un percorso multidisciplinare finalizzato alla verifica del suo stato di salute generale. In questa intervista, il professor Cuocolo condivide la sua esperienza.

– Professor Cuocolo, ci può raccontare la sua esperienza di day hospital?
«Un sabato mattina ho avvertito un malessere improvviso e ho deciso di recarmi in Montallegro per un controllo. Sono stato instradato lungo un attento percorso di verifica, che poi ha rivelato una situazione clinica di poco rilievo, ma che è stata indagata nel minimo dettaglio, a cominciare dalle analisi del sangue, per poi passare a un’ecografia e a una visita otorinolaringoiatrica: il tutto in tempistiche molto rapide e con professionisti di altissimo profilo, dai medici, al personale infermieristico, fino a quello di accoglienza e amministrazione».

– Quale valutazione può dare alla sua esperienza?
«La mia valutazione è ottima. Al di là di ogni forma di “coccola”, che in momenti di malessere non è la priorità, ma aiuta, ho percepito un’organizzazione orientata alla massima efficienza. Tempi di attesa ridotti al minimo, strumentazioni all’avanguardia e un elevato livello di igiene sono stati elementi distintivi. L’attenzione e la professionalità sia del personale medico sia di quello infermieristico e amministrativo sono state esemplari».

– Avendo sperimentato un percorso che ha coinvolto diverse specialità in tempi brevi, qual è stata la sua percezione dell’interdisciplinarità che Montallegro promuove?
«Assolutamente positiva. Il mio caso, seppur avvenuto di sabato, ha dimostrato come la struttura riesca a coinvolgere rapidamente tutti gli specialisti necessari. Ho notato una comunicazione fluida ed efficace tra i professionisti. Non appena terminavo una visita, lo specialista successivo era già stato informato del mio quadro clinico e degli esami effettuati, consentendo un percorso diagnostico e valutativo estremamente celere».

– Qual è il suo giudizio complessivo su Montallegro?
«Ritengo che Montallegro rappresenti un’eccellenza e quasi un unicum nel panorama sanitario regionale, con una rilevanza che si estende a livello nazionale. È una realtà privata in forte crescita, sia per quanto riguarda la diagnostica sia per gli interventi chirurgici. Pur essendo una struttura con una storia, continua a evolversi e a rappresentare un pilastro per il futuro della sanità ligure».

– Da osservatore attento, quali consigli si sente di dare a Montallegro?
«Sinceramente, credo che la direzione intrapresa sia quella giusta e che il servizio offerto sia di alto livello. In un contesto in cui la sanità pubblica, pur essendo un vanto del nostro Paese, affronta delle criticità legate ai tempi di attesa, strutture come Montallegro offrono risposte rapide, efficaci e professionali, che sono ciò che un paziente ricerca quando non sta bene. Continuare su questa strada credo sia il miglior consiglio».