Assistenza in remoto, ma per curare un Uomo ci vuole un altro Uomo
L'intervento di Francesco Berti Riboli a una web conference sulla "silver age"
Francesco Berti Riboli, a.d. di Montallegro, è stato tra i relatori della web conference, promossa da Comune di Genova, Genova Smart City, Ameri Communications e Altraeta, “L’impatto del Covid-19: cosa cambia per la silver age”.
Il convegno si é sviluppato su due filoni, “Ripensare lo scenario futuro dell’assistenza ai silver –
Nuovi modelli e opportunità emersi dall’emergenza Covid e prospettive per la fase 3” e “Assistenza da remoto, una nuova frontiera – Strumenti necessari a servizio della salute del senior per la cura a distanza e risultati della ricerca Silver Trends” (l’a.d. di Montallegro ha partecipato a questa sessione).
Francesco Berti Riboli ha sottolineato che, al di là del titolo del convegno, “il Covid-19 ha stravolto molto, moltissimo, direi tutto… non solo per gli over 65. Pensiamo solo ai bambini, ai ragazzi in età scolare che dallo scorso 24 febbraio non hanno più avuto la loro vita normale e… salvo un comprensibile entusiasmo iniziale (saltare un po’ di scuola fa piacere a tutti) porteranno con sé una cicatrice formativa e di socializzazione a cui dovremo tutti noi dedicare grande impegno per recuperare”.
Ecco una sintesi dell’intervento dell’a.d. di Montallegro:
“Cosa abbiamo imparato da questa esperienza?
“Certamente l’assistenza da remoto e l’assistenza extra ospedaliera o comunque in sedi più facilmente “controllabili” dal punto di vista covid-free: da quella domiciliare fino a quella realizzata in strutture extra ospedaliere (ambulatoriali) o anche ospedaliere dedicate, sicure in cui l’operatore – con attento uso di DPI e norme/protocolli igienici definiti – salvaguarda il Paziente, se stesso e la propria famiglia
“In questi mesi si è evidenziata l’utilità della connettività e dell’uso del web per tante attività.
“Certo, occorre ricordare che i grandi ritardi nel tracciamento delle autostrade informatiche e il digital divide, che riguarda una buona parte della popolazione, obblighino a un ripensamento a livello tecnologico (e socio politico).
“Anche nella sanità si sono realizzati – con i limiti della possibilità di utilizzare gli strumenti informatici da parte di molte aree della popolazione, compresi proprio gli anziani – tentativi di costruire un contatto, un confronto, una condivisione… una specie di “confessionale del Grande Fratello”
“La possibilità di contare su un mezzo più completo in un’epoca dove il telefono o meglio lo smart phone funge da supporto per messaggi di testo o dittafono (i vocali) e nelle video chiamate avendo a disposizione un numero sempre maggiore di piattaforme (Facetime, Whatsapp, Skype, Zoom).
In pochi giorni – supportati da una tecnologia che per fortuna era già pronta – per l’accelerazione dagli eventi, il nostro modo di comunicare è veramente cambiato.
“Oggi gestiamo attività che solo a febbraio ci sarebbero sembrate impossibili: anzi quasi preferiamo la soluzione web a quella fisica (in Liguria poi in questi giorni… soffriamo altri fenomeni che ci sconsigliano di metterci in auto)
“La videoconferenza è improvvisamente diventata abituale fin da marzo in molte delle nostre aziende e, in generale, in tutti gli ambienti economici, politici, sindacali.
“Da qui il passo a immaginare e realizzare una prestazione sanitaria diventa più facile.
“Quali le attività?
– il teleconsulto (ovvero la video visita, ovviamente per quello che è possibile fare senza il rapporto diretto Medico/Paziente);
– il follow up di prestazioni eseguite nei giorni precedenti
– la preparazione ad attività da eseguire successivamente (domiciliari o in ricovero)
“Questo noi in Montallegro lo stiamo facendo.
“E poi tutto il grande mondo della formazione/informazione (anche a fini “commerciali”, ma intelligenti) come gli incontri on line che vengono oggi proposti sui temi della salute con le risposte degli specialisti.
“Ecco sì, grandi opportunità, grande impatto, ma ricordiamo sempre che comunque per curare un uomo ci vuole un uomo…
“La tecnologia ci offre meravigliosi supporti, alcuni molto costosi, altri come quelli di cui stiamo parlando sempre più accessibili: dietro a ogni device – lo dico ancora una volta con la convinzione che deriva dalla mi formazione di Medico – ci deve sempre essere un uomo, con la sua intelligenza, la sua sensibilità, la sua positiva capacità di adattamento alla situazioni”.