Un quarto della popolazione ne soffre: come affrontare il rischio di coronavirus e la necessità del vaccino
Covid-19: il vaccino può provocare allergie?
Intervista alla dottoressa Paola Minale, allergologa: i consigli e le valutazioni scientifiche
Allergie, Covid-19 e vaccino: tema di attualità soprattutto avvicinandosi alla primavera, considerata la “stagione delle allergie”. Le allergie possono essere dovute a molte sostanze diverse, definite allergeni. Sostanze che possono derivare dagli animali domestici, da sostanze vegetali come il lattice, da microscopici aracnidi come gli acari della polvere e dai pollini delle piante e dalle muffe, responsabili di allergie respiratorie; da punture di insetti come api vespe e calabroni; dall’assunzione di medicinali e infine dalla ingestione di alcuni prodotti alimentari (noci, nocciole, latte, uovo pesce). Le reazioni possono essere varie: rinite, congiuntivite, asma bronchiale, manifestazioni gastroenteriche o orticaria, fino all’anafilassi sistemica, una grave reazione potenzialmente letale.
Proprio perché una delle cause dell’insorgere di allergie può essere l’assunzione di medicinali, l’inizio della campagna vaccinale contro il Covid-19 pone una serie di domande che abbiamo girato alla dottoressa Paola Minale (nella foto) già direttore dell’Unità di Allergologia del Policlinico San Martino di Genova, libera professionista specializzata in Allergologia e immunologia clinica ed esperta in Allergia alimentare con studio in Montallegro. Minale è anche responsabile scientifico di Ala Associazione Ligure Allergici. Sul tema allergie e, quindi, anche allergie legate al Covid-19 pazienti e anche medici possono prenotare con la specialista un consulto online.
I vaccini anti-Covid e gli allergici
– I vaccini anti Covid-19, per quello che si sa, presentano problemi per le persone allergiche?
«I vaccini anti Covid-19 come tutti i vaccini possono essere causa di rare reazioni allergiche, come è stato finora confermato in seguito alle migliaia di somministrazioni in tutto il mondo. L’allergia respiratoria non costituisce un rischio specifico di reazione al vaccino, che è invece particolarmente indicato in tali soggetti; il suggerimento è quello di effettuare la terapia antiasmatica e antiallergica correttamente, per arrivare al vaccino nelle migliori condizioni».
– Quei vaccini possono creare nuove allergie nelle persone?
«Il vaccino contiene frammenti di RNA, messaggero sintetico, che portano all’interno delle cellule l’informazione necessaria a produrre anticorpi specifici contro la proteina principale del virus, per impedirgli di entrare nelle cellule del soggetto infettato; non contiene quindi allergeni, come uovo o gelatina o lattice. Contiene il Polietilenglicole, un additivo molto diffuso in farmaci, cosmetici e altro, che può molto raramente provocare reazioni allergiche. Non si creano quindi nuove allergie, e le reazioni sono comunque rarissime. I soggetti allergici non sono esposti ad alcun rischio particolare e, comunque, devono continuare ad assumere i farmaci abituali. Anzi, il vaccino ha un effetto protettivo proprio sui polmoni».
– Poiché i vaccini finora autorizzati sono fra loro diversi – quello Astra Zeneca per esempio è consigliato solo per le persone sotto i 55 anni – è possibile possano determinare reazioni allergiche diverse nei pazienti?
«Non è la diversità del tipo di vaccino che determina le reazioni in soggetti diversi, ma la composizione. Tutte le Società scientifiche nazionali e internazionali di Allergologia seguono attentamente la introduzione dei nuovi vaccini e controllano le segnalazione di reazioni avverse. Mi impegno ad aggiornare il nostro sito su eventuali nuove segnalazioni. È possibile trovare un report anche sul sito di ALA, Associazione Ligure Allergici».
Gli allergici sono più esposti al Covid-19?
– Dottoressa, chi è allergico è maggiormente esposto al contagio da Covid-19?
«Le statistiche attuali mostrano che i soggetti allergici non sono a rischio di infezione o di gravità delle manifestazioni della infezione virale in misura maggiore rispetto agli altri soggetti. Mostrano anche che l’utilizzo delle terapie antistaminica, cortisonica spray nasale o bronchiale e con broncodilatatori, cioè tutti i farmaci utilizzati dai soggetti allergici, non è controindicata nella attuale situazione, e anzi, è molto importante tenere sotto controllo asma e rinite a fini preventivi».
– Qualche suggerimento a chi è allergico contro la diffusione del Covid-19 in vista della primavera?
«Il consiglio è di assumere le terapie a dosi piene perché, per chi è allergico agli acari anche la permanenza in casa determina una maggiore esposizione, mentre per chi è allergico ai pollini la primavera è un momento di forte presenza pollinica nell’aria, e il clima caldo, asciutto e ventoso accresce la presenza di particelle allergeniche nell’aria. In generale suggerisco semplici norme precauzionali: finestre aperte e biancheria del letto al sole per gli allergici agli acari; finestre aperte dalla parte meno esposta al verde e nelle ore del primo mattino e utilizzo di mascherine per gli allergici al polline. Arrivare alla vaccinazione nelle migliori condizioni fisiche favorisce una buona risposta immunitaria».
– Quale è la percentuale di allergici nella popolazione?
«La percentuale di soggetti con una qualsiasi forma di allergia supera il 25% della popolazione; gli allergici alimentari sono 6-8% nella popolazione infantile, 2-4% nella popolazione adulta. L’intolleranza al lattosio interessa circa la metà della popolazione, la celiachia un soggetto su 100».
– A che cosa si è allergici soprattutto: fattori esterni (come pollini) o alimenti?
«Le allergie respiratorie interessano, con la congiuntivite, rinite e asma bronchiale moltissime persone, in Europa un bambino su quattro ne soffre. L’allergia alimentare è più rara, e nel bambino può guarire, specie nei casi di allergia a latte e uovo. Però le reazioni gravi per allergie alimentari sono più frequenti, e rappresentano un motivo frequente di anafilassi, una gravissima reazione allergica».
– L’allergia è genetica?
«Le allergie hanno una forte componente genetica; non si eredita la stessa allergia, ma la predisposizione a diventare allergici, Se entrambi i genitori sono allergici, la probabilità di diventarlo è superiore al 70%».
I sintomi e il prick test
– Quali sono i principali sintomi delle allergie?
«Dal punto di vista respiratorio, congiuntivite (occhi che prudono e lacrimano), rinite (naso che prude, cola o è chiuso) e asma (tosse stizzosa e persistente, difficoltà a respirare, particolarmente se esposti agli allergeni o sotto sforzo). Nelle allergie alimentari, orticaria generalizzata, prurito a labbra e palato, dolori allo stomaco o all’addome, diarrea, vomito».
– Quali sono i procedimenti per scoprire le allergie in una persona?
«La diagnosi di allergia oggi è molto precisa: parte da una raccolta della storia personale, dei sintomi, e procede con test cutanei (prick test) che danno una risposta immediata; nei casi dubbi o per approfondire si utilizzano sofisticati test su siero (Isac, Immunocap). La diagnosi va poi completata caso per caso con spirometria, visita otorinolaringoiatrica o altri accertamenti mirati. Nell’intolleranza alimentare si effettuano breath test lattosio e glucosio, oltre agli accertamenti sierologici per escludere la celiachia e altre indagini mirate caso per caso. Nel caso di dermatiti allergiche da contatto con sostanze come nichel, profumi, conservanti si effettua il patch test con cerotti che contengono le singole sostanze».
– Come deve comportarsi una persona allergica?
«I due punti fondamentali per affrontare con successo le allergie sono: essere ben consapevoli di quali sono gli allergeni responsabili delle allergie, per attuare tutte le misure precauzionali possibili (tra cui molto importante è un sano stile di vita!); avere un ruolo attivo nel seguire la terapia, per creare con il medico curante un’alleanza che porta ai migliori risultati».
La dottoressa Minale è stata intervistata sull’argomento vaccini e allergie dal TGR, per la tramissione Buongiorno Liguria, assieme al preidente ALA Massimo Alfieri. Nelle foto che seguono, un ambulatorio di Montallegro diventa set televisivo, il giornalista del TGR Oscar Puntel intervista la dottoressa Minale e il presidente di Ala.
La foto di apertura, tratta da Pixabay, è di Mojpe.