Tutto quello che volete sapere sulla “pillola blu” e le sue “sorelle”
Gli uomini liguri sono tra i più consistenti consumatori in Italia di farmaci contro la disfunzione erettile: 546 compresse vendute all’anno ogni 1000 abitanti di età maggiore di 40 anni. E il nostro Paese, in Europa, viene subito dopo la Gran Bretagna: 86 milioni di pillole vendute in 15 anni (nel mondo si è superato il numero di 2 miliardi di compresse). Tutto è cominciato il 27 marzo 1998, quando la FDA (la statunitense Food and Drug Administration) ha approvato l’uso del sildenafil (Viagra) per il trattamento, con farmaci assunti per via orale, della disfunzione erettile e dell’impotenza.
In questa intervista, il dottor Giorgio Maietta Farnese, specialista in Urologia e Andrologia, raccoglie i pareri degli specialisti in Urologia che operano in Villa Montallegro.
– Come mai questo successo delle “pillole blu”?
«Si vive più a lungo ed è assodato che la maggior parte dei maschi rimane sessualmente attivo anche dopo i settant’anni, ma è altrettanto certo che l’impotenza non colpisce una percentuale così alta di persone. Questi numeri si spiegano con il fatto che molto spesso il sildenafil e gli altri farmaci simili vengono spesso assunti per motivi “ludici”, cioè per il piacere in sé e non per risolvere un problema sanitario, che esulano dalle specifiche indicazioni mediche al trattamento».
Il Viagra e gli altri
– Quali sono le “pillole” più popolari per aiutare l’erezione?
«Dal 1998 a oggi sono state immesse sul mercato altre tre molecole con le stesse indicazioni del sildenafil che è alla base del Viagra: il tadalafil (Cialis) nel 2000, il vardenafil (Levitra, Vivanza) nel 2009, l’avanafil (Spedra) nel 2013. Appartengono tutti alla stessa classe di farmaci chiamata “inibitori della fosfodiesterasi”».
– Cioè quale effetto hanno?
«In caso di stimolo sessuale, l’organismo risponde producendo una sostanza, la guanosina monofosfato ciclico (cGMP) che, favorendo l’afflusso di sangue al pene, provoca l’erezione. Maggiore è la concentrazione di questa sostanza, maggiore sono l’entità e la durata dell’erezione. L’organismo però produce naturalmente anche un’altra sostanza, la fosfodiesterasi 5 (PDE5) che scioglie la guanosina monofosfato ciclico. Di conseguenza, se nel corpo sono presenti alti livelli di fosfodiesterasi 5, si riducono i livelli di guanina monofosfato ciclico e, anche in caso di stimolo sessuale, l’erezione non viene raggiunta o risulta trascurabile o poco duratura».
– E a questo punto interviene la pillolina?
«Proprio così. I farmaci inibitori della fosfodiesterasi, agiscono bloccandola e favorendo così il mantenimento di un’alta concentrazione di guanosina monofosfato: in questo modo, di conseguenza, favoriscono l’erezione».
– I prodotti in commercio oggi sono parecchi. Quale è la loro differenza?
«Avendo tutti lo stesso meccanismo di azione, non vi sono importanti differenze in termini di efficacia. Le differenze riguardano la velocità d’azione e la durata dell’effetto terapeutico».
– Vale a dire?
«Avanafil è il più rapido ad agire, provocando l’effetto terapeutico in soli 15 minuti dall’assunzione rispetto ai 25 minuti di sildenafil e vardanafil e ai 30 minuti del tadalafil. Tadalafil invece ha effetti di durata maggiore arrivando a superare le 36 ore, rispetto alle 3,5 ore di sildenafil, alle 4 di avanafil e alle 5 di vardenafil. Ciò non significa che l’erezione duri 36 ore, ma che gli effetti del farmaco durano 36 ore, lasciando così più scelta sul momento migliore per avere il rapporto».
– È per questo che le varie pillole hanno dei soprannomi?
«Il popolo dei consumatori e una parte della stampa hanno inventato appellativi con cui chiamare le varie pillole: l’avanafil è la “Ferrari”, veloce come una macchina da corsa; il tadalafil è la “pillola del week end” perché dura un fine settimana; il vardenafil è la “mentina” perché si può assumere in formulazione orosolubile e una volta sciolta in bocca lascia un sapore di menta; il sildenafil è la “pillola blu”, sia perché azzurro è il colore della compressa, sia perché talvolta, dopo l’assunzione, subentra un disturbo visivo temporaneo caratterizzato da una distorsione dei colori legato alla presenza nella retina della fosfodiesterasi che il farmaco inibisce».
Ci vuole cautela
– Quali le controindicazioni?
«Le controindicazioni dei quattro medicinali sono sovrapponibili così come i relativi effetti collaterali che possono comprendere cefalea, vampate di calore, congestione nasale, dolori muscolari, disturbi visivi».
– Chi non può usarle?
«L’assunzione è assolutamente controindicata in caso di gravi malattie cardiovascolari come insufficienza cardiaca o angina instabile o in associazione con farmaci nitroderivati per il trattamento dell’angina pectoris e in caso di insufficienza epatica o renale o di disturbi della retina».
– E in caso di ipertrofia prostatica, così comune nei maschi dopo i 50 anni?
«Non vi sono controindicazioni, anzi numerosi lavori hanno dimostrato come la somministrazione di questi farmaci migliori anche i sintomi urinari ostruttivi; l’EMA (European Medicines Agency) ha approvato l’uso di tadalafil 5 mg per trattamento dei segni e dei sintomi dell’iperplasia prostatica benigna».
Attenzione ai “pacchi” sul web
– In Internet si trovano “offerte” a prezzi stracciati di questi prodotti o di altri farmaci che avrebbero gli stessi effetti…
«È importante ricordare che si tratta di medicine e che come tali vanno assunte solo su prescrizione medica; non va aumentato arbitrariamente il dosaggio e vanno evitati cocktail di pillole diverse. Ed è necessario diffidare dalle offerte sottocosto presenti su molti siti in internet perché nella maggior parte dei casi si tratta di pastiglie contraffatte, poco efficaci o nel peggiore dei casi anche pericolose».
– Con i farmaci acquistati in farmacia, l’erezione è garantita?
«Tutti questi farmaci non inducono l’erezione, mentre la favoriscono dopo la stimolazione sessuale fisica o mentale che resta necessaria per arrivare all’effetto».
– Quando è invece necessario un intervento chirurgico per problemi di disfunzione erettile?
«Consiglio la visione di questo filmato, del collega Antonio Casarico».
– Un consiglio conclusivo?
«Sì: non ritenere miracolosi questi farmaci e, per ogni problema del tipo di cui stiamo parlando, rivolgersi a uno degli urologi che fanno ambulatorio in Villa Montallegro».