Certo, è chiaro che trattandosi di Villa Montallegro, che è un’eccellenza anche per l’ortopedia, i rischi erano limitati.
Cioè, se qualcuno si fosse malauguratamente fatto male salendo e scendendo scalini, le cure sarebbero state immediate, con decine di medici e infermieri pronti a precipitarsi a curarlo.
E alcune dottoresse e infermiere talmente belle che ti sarebbe venuta voglia di cadere apposta per farti curare e coccolare amabilmente.
Ma, comunque, la versione 2018 dei Mercoledì della cultura (e non solo) organizzati da Francesco Berti Riboli e dai suoi credo che batta ogni record di scalini, facendo felici anche tutti quelli che si occupano di wellness nella squadra di Villa Montallegro, tanto che da un momento all’altro ti aspetti che spunti da dietro l’angolo il vicedirettore sanitario Luca Spigno con qualche suo diabolico misuracalorie.
È successo a Palazzo Bianco e a Palazzo Tursi per il primo appuntamento, succederà per l’ultima tappa a Palazzo Grillo, ma è successo soprattutto a Palazzo Rosso; dove abbiamo visto le sale dedicate alla mostra sulle immagini di Genova sul mare, curata dalla bravissima Andreana Serra, a cui fa anche molto piacere parlarne e ti travolge con la sua passione e le sue spiegazioni, non propriamente sintetiche, per usare un eufemismo; le sale affrescate con le stagioni, con piedi tridimensionali e quant’altro; un quadro di Paris Bordon con un gentiluomo con una sospetta lettera d’amore che pare destinata alle visitatrici che hanno la fortuna di guardare il quadro, tanto che a un tratto di aspetti che il gentiluomo esca dalla cornice, tridimensionale pure lui, e se ne vada con le belle signore del gruppo.
E infine gli appartamenti di vari stili architettonici, da quelli della Duchessa di Galliera a quello dell’architetto Albini finito addirittura su Ad, con tanto di cucinetta stile anni Cinquanta, soppalco e scala a chiocciola degna di finire anch’essa sulle riviste di architettura.
Insomma, un viaggio fra epoche e mondi diversi che mette insieme il portaprofumi della Duchessa e tutti gli attrezzi della famiglia Brignole Sale con gli oggetti e le sedie e i tavoli in laminato anni Settanta.
E, esattamente come era successo a Tursi e a Palazzo Bianco, nello stesso pomeriggio è come se si facessero quattro visite diverse.
Salendo e scendendo scale e scalini.
Alla fine, quelli della dietologia sorridevano felici.
Nelle foto (Comune di Genova): in alto Palazzo Rosso e Palazzo Bianco; nell’articolo il “Gentiluomo” di Paris Bordon a Palazzo Rosso