Insieme a Costanza Ferro, Linda Cerruti scrive la storia del nuoto sincronizzato. Un sesto posto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 nel duo, oltre a una strepitosa quinta piazza nella prova a squadre. Un argento e sette bronzi continentali, assieme a tante vittorie tricolori e piazzamenti prestigiosi ai Mondiali. Linda, savonese della Rari Nantes Savona, classe 1993, sottocapo della Marina Militare, pratica nuoto sincronizzato dall’età di 7 anni. E ha fatto anche alcune partecipazioni in programmi televisivi. Concentrazione, impegno, dedizione: tutti requisiti richiesti per avere successo in questa disciplina. Ma, come ci dice in quest’intervista, non solo…
– Linda, quale attenzione riservi normalmente all’alimentazione?
«Sto molta attenta a ciò che mangio, fa parte dell’allenamento. Ci vuole il giusto equilibrio senza mai esagerare».
-Ti sei data delle regole?
«Ho chiesto a una persona di fiducia, operante nel settore della nutrizione, alcuni consigli per capire come meglio nutrirmi in rapporto alla prestazione. Avevo bisogno di capire cosa fare in determinati momenti della stagione. Mangiare bene, assieme al dormire nelle giuste quantità orarie, completa l’allenamento totale di un’atleta».
– Di cosa ha bisogno una sincronette per nutrirsi bene?
«Difficile analizzare questo aspetto dato l’andamento delle nostre giornate. Ci alleniamo 8-10 ore tutti i giorni e abbiamo sicuramente bisogno di energie in grado di protrarsi nel tempo. Bisogna trovare il proprio equilibrio anche perché, essendo in acqua e facendo sforzi, non si digerisce proprio tutto nell’immediato. I cibi prediletti sono quelli più digeribili, poi abbiamo anche una pausa a metà mattina dove possiamo ricaricare e far rifornimento con uno spuntino. Lo stesso discorso vale per le ragazze che vanno a scuola perché escono tardi e hanno poco tempo tra il pranzo e l’entrata in acqua. È vero che il fisico si abitua nel tempo ma più lo si aiuta a star bene più se ne trae giovamento quando si cresce».
– Quale messaggio alle nuove generazioni?
«L’alimentazione è fondamentale perché aiuta a svilupparsi nella maniera corretta. Alle giovani sincronette dico di non improvvisare da sole ma, in caso di dubbi, di chiedere consiglio a esperti del settore».
– Di cosa va ghiotta Linda Cerruti?
«Viviamo in un paese con elevata varietà sia di materie prime sia di piatti tipici che ci invidiano tutti. Mi piacciono certi tipi di formaggi e spesso, purtroppo, resta un piacere visivo. Mi piacciono molto il pesto, i pistacchi e amo anche le verdure. Il cibo che mi piace meno in assoluto è la carne rossa. Non la sceglierei quasi mai».
– Nel nuoto sincronizzato gli infortuni sono frequenti?
«Muscoli, tendini, cartilagini e ossa sono sottoposti a sollecitazioni tutti i giorni. Abbiamo molto bisogno di mobilità articolare per praticare questo sport e l’usura delle articolazioni, segmenti tendinei e muscoli potrebbe creare qualche problemino. Per questo vanno curati anche con l’alimentazione e la fisioterapia».
– Il rapporto con lo staff medico in Nazionale?
«È molto importante, dopo molte ore di allenamento, seguire anche un percorso di cure e confrontarsi con lo staff medico e il fisioterapista. Sono loro a occuparsi delle cure fisiche di tutte noi per annullare al minimo i dolori senza protrarli nel tempo e far sì che non diventino cronici. Così evitiamo di farli sfociare in infortuni seri. Il rapporto che ho con loro è quotidiano, ma non sempre per parlare di problematiche, bensì per ridere e scherzare perché ormai ci conosciamo molto bene».
– Dopo Rio, c’è Tokyo nel mirino?
«I prossimi sogni sono sicuramente le qualifiche per Tokyo 2020 e, per arrivarci nei migliori dei modi, ci sono delle tappe che passo dopo passo portano in Giappone. Ci prepariamo per ognuna di queste cercando sempre di migliorarci: ci proveremo e sicuramente daremo il massimo per continuare la strada intrapresa».
Nella foto all’interno dell’articolo, Linda Cerruti e Costanza Ferro