Sei chirurghi da tutto il mondo si sono riuniti in Montallegro per apprendere le innovative tecniche mini-invasive sviluppate dal dottor Meinero per il trattamento di fistole perianali e cisti pilonidali

Importante momento di formazione in Montallegro. Nei giorni scorsi, lunedì 20 e martedì 21 maggio, la struttura ha ospitato il corso di training internazionale dedicato a due innovative tecniche chirurgiche mini-invasive: la VAAFT (Video Assisted Anal Fistula Treatment) e la EPSiT (Endoscopic Pilonidal Sinus Treatment). Queste procedure, messe a punto dal dottor Piercarlo Meinero, specialista in Chirurgia d’urgenza e Pronto Soccorso e in Chirurgia colorettale e proctologica, consentono rispettivamente il trattamento delle fistole perianali complesse e delle cisti pilonidali.

«La peculiarità delle due tecniche è rappresentata dalla visione diretta grazie all’utilizzo di un fistuloscopio, un dispositivo ottico da me ideato e brevettato, prodotto dalla tedesca Karl Storz SE & Co – spiega il dottor Meinero. Il dispositivo contiene una sottile telecamera laparoscopica di 3,5 mm di diametro e 18 cm di lunghezza che, nel caso della VAAFT, viene introdotta all’interno della fistola perianale per identificarne correttamente la composizione e, contestualmente, “distruggerla” dal suo interno, sotto visione (come in laparoscopia), risparmiando gli sfinteri anali e quindi non rischiando la possibile complicanza di un’incontinenza fecale post operatoria. Nel caso della EPSiT, la patologia infiammatoria viene trattata sempre sotto visione endoscopica, praticando una o due minuscole incisioni cutanee in regione sacrococcigea, evitando le ampie ferite delle tecniche tradizionali».

Sei chirurghi, provenienti da Kuwait, Inghilterra, Irlanda, Italia e Ungheria, hanno potuto assistere nel blocco operatorio di Montallegro a quattro interventi di VAAFT il primo giorno e a quattro interventi di EPSiT il secondo. Nel pomeriggio, in sala dedicata (non chirurgica) i discenti – guidati da Meinero – si sono esercitati per tre ore e mezza (su animali, in particolare bovini, già macellati), apprendendo i fondamentali principi delle due tecniche.

«Queste tecniche si stanno rapidamente diffondendo in tutto il mondo. Dal 2012 tengo corsi internazionali presso l’IRCAD di Strasburgo e l’Istituto SITEM-INSEL di Berna. Ringrazio Montallegro per il supporto ricevuto; sono felice di aver potuto organizzare questo corso a Genova, città che si presta a questa tipologia di attività, grazie all’efficienza delle sue strutture sanitarie e alla bellezza del territorio» conclude il dottor Meinero.

Approfondimento – Le tecniche

VAAFT
La VAAFT è indicata nel trattamento chirurgico delle fistole perianali complesse e delle loro recidive. La tecnica viene eseguita in day surgery sotto visione diretta, grazie al fistuloscopio di Meinero, connesso a un sistema video e a una sacca di soluzione di glicina e mannitolo all’1%.
«I vantaggi sono molteplici: la visione diretta consente di seguire il tragitto fistoloso e identificare eventuali tragitti secondari, riducendo al contempo la necessità di indagini preoperatorie. Inoltre, il sicuro reperimento dell’orifizio fistoloso interno riduce il rischio di recidive. Dal punto di vista clinico, le cicatrici sono minime, il dolore postoperatorio è ridotto e il rischio di incontinenza postoperatoria – che varia dal 10 al 30% negli interventi tradizionali – è praticamente azzerato» spiega il dottor Meinero.

EPSIT
La EPSiT è una tecnica videoassistita per il trattamento della malattia pilonidale sacrococcigea e delle sue recidive. Operando endoscopicamente, si rimuove l’intera area infetta con una o due piccole incisioni, di circa mezzo centimetro di diametro sulla cute della regione interglutea, evitando ampie ferite e una lunga convalescenza. La EPSiT viene eseguita in day surgery e in anestesia locale.
«La EPSiT offre numerosi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali: la visione diretta permette di individuare e rimuovere eventuali tramiti secondari e consente la rimozione completa di peli e follicoli. La mini-invasività si traduce in un risultato estetico ottimale e in una rapida ripresa delle attività quotidiane. Nel periodo postoperatorio non sono necessarie medicazioni, ma solo lavaggi con soluzione fisiologica. Il dolore postoperatorio è assente nell’89% dei casi. Solo l’8% dei pazienti necessita di una terapia analgesica, limitata al primo o al secondo giorno postoperatorio» conclude il dottor Meinero.

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Redazione