Endoscopia digestiva
Nuove colonne endoscopiche in Montallegro: il parere degli gastroenterologi
Numerosi vantaggi, tra cui diagnosi più efficaci per individuare lesioni di dimensioni ridotte
I nuovi sistemi per endoscopia (colonne video, processori, intelligenza artificiale) di ultima generazione di cui Montallegro si è dotata all’inizio del 2023 sono completamente operativi e i professionisti stanno apprezzando le loro soluzioni tecnologiche. Ne parliamo con Paola Cognein, Paolo Massa e Manuele Furnari, specialisti in gastroenterologia che, oltre a operare nell’ambulatorio di endoscopia dell’apparato digerente di Montallegro, hanno scelto Montallegro per la propria attività di visite specialistiche. Tutti concordano sul fatto che i nuovi sistemi garantiscono al paziente l’eccellenza diagnostica che in endoscopia si associa alla possibilità di intervenire contestualmente.
Le nuove macchine sono dotate di EVIS X1, il più avanzato sistema per endoscopia Olympus, che migliora gli esiti delle procedure per diagnostica e terapia mini invasiva e delle malattie dell’apparente digerente, fornendo all’endoscopista strumenti innovativi e affidabili per una diagnosi precisa. La tecnologia EVIS X1 consente uno screening accurato e una diagnosi affidabile, grazie all’introduzione di tecnologie di facile utilizzo, che supportano la modalità di rilevazione, caratterizzazione e trattamento delle malattie gastrointestinali, come il tumore del colon-retto.
Paola Cognein: «Vantaggi immediati fin dal primo giorno»
Paola Cognein non nasconde l’entusiasmo per le nuove apparecchiature. «I vantaggi sono innegabili e li abbiamo riscontrati fin dai primi giorni di utilizzo, perché le nuove colonne endoscopiche ci consentono una diagnosi più accurata e una visione delle lesioni superficiali del tratto digerente nettamente superiore rispetto al passato, pur disponendo già in struttura di soluzioni di altissimo livello a cui questi nuovi dispositivi si affiancano. Grazie anche agli investimenti contemporanei nei nuovi endoscopi, che offrono standard tecnologici superiori, possiamo trattare per via endoscopica lesioni superficiali prima che possano degenerare in lesioni neoplastiche avanzate».
Paolo Massa: «La prevenzione conosce un nuovo livello»
Ciò si traduce in un vantaggio assoluto per i pazienti, che possono prevenire eventuali neoplasie, intervenendo precocemente. «La colonscopia è fondamentale nella prevenzione dei tumori perché è ampiamente accertato che essi derivano per lo più da polipi, spesso asintomatici. Le nuove tecnologie disponibili a Montallegro ci permettono di individuare polipi di dimensioni millimetriche che è opportuno rimuovere» spiega Paolo Massa, indicando i tempi appropriati per una prevenzione efficace. «In assenza di sintomi, come il sanguinamento che richiede una colonscopia di approfondimento, si suggerisce una prima colonscopia attorno ai 50 anni. Se però il paziente ha tra i familiari casi di polipi o tumori, si preferisce anticipare la procedura a 40-45 anni. Se la colonscopia in un paziente asintomatico e privo di familiarità dà esito negativo, è bene ripetere l’esame dopo sette-otto anni».
Manuele Furnari: «Ecco come funzionano le nuove colonne endoscopiche»
Fino a non molti anni fa la colonscopia consentiva di individuare solo lesioni macroscopiche che richiedevano quasi sempre un trattamento chirurgico. «La qualità delle immagini fornite dalle nuove colonne endoscopiche è invece straordinaria, permettendoci di identificare lesioni piatte di uno o due millimetri – spiega Manuele Furnari -. Gli schermi in 4k amplificano i dettagli: le immagini sono così definite che possiamo riconoscere la vascolarizzazione dei capillari sulla superficie dell’intestino. Oltre a individuare lesioni microscopiche, possiamo anche cercare di predeterminarne la natura istologica solo analizzandole visivamente. Inoltre, l’uso di software come le immagini di cromoendoscopia, che filtrano le immagini per frequenze di colore, ci permette di utilizzare tecniche di contrasto virtuali per esplorare ulteriormente le immagini a nostra disposizione».
Cognein: «Tanti vantaggi per l’endoscopia interventista»
La colonscopia consente non soltanto la diagnosi ma anche e soprattutto l’operatività, quando si individua un polipo asportabile. È una procedura che avviene contestualmente all’esame, svolto sempre sotto sedazione, senza ulteriori disagi per il paziente, se non qualche minuto in più di indagine. «Per un endoscopista interventista come me, l’opportunità di osservare le lesioni in modo più preciso e soprattutto precoce consente di effettuare interventi in tempi anticipati rispetto al passato, riducendo così i rischi per il paziente. La possibilità di trattare in modo molto precoce, utilizzando chemioterapici o altre terapie, lesioni di tipo pre-neoplastico rappresenta un indubbio vantaggio».
Massa: «Benefici anche per gli operatori»
Paolo Massa sottolinea un altro aspetto, non trascurabile: le nuove colonne endoscopiche facilitano il lavoro degli operatori, riducendo lo stress. «Abbiamo la possibilità di essere più sicuri nella diagnosi e nell’intervento, il che riduce notevolmente lo stress e la fatica. Con lo zoom, che ci consente di visualizzare immagini ingrandite, anche gli occhi non si affaticano. Inoltre, vedo un grande vantaggio nella possibilità di fornire una formazione infermieristica adeguata, poiché anche l’infermiere che collabora con il medico durante l’esecuzione dell’esame endoscopico può apprezzare il netto miglioramento delle immagini».
Furnari: «Le nuove prospettive dell’intelligenza artificiale»
A breve, in Montallegro, le nuove colonne endoscopiche saranno integrate con un software dedicato che sfrutta l’intelligenza artificiale. «L’intelligenza artificiale, soprattutto nell’endoscopia, specialmente quando si parla del tratto digerente inferiore, facilita l’individuazione delle lesioni. Lo fa creando autonomamente degli avvisi, evidenziando con riquadri e suoni le possibili lesioni. Si tratta di un vantaggio per il medico esperto e ancor di più per coloro meno allenati. Inizialmente ero scettico, ma alla prova dei fatti, l’IA si è dimostrata rapida e precisa. Credo che in un futuro non troppo lontano avremo a disposizione software utili per prevedere l’evoluzione dei polipi, e ritengo che tra una decina d’anni sarà indispensabile che i referti medici siano convalidati dall’intelligenza artificiale, per la sicurezza del medico e del paziente».