Un intervento chirurgico per risolvere i casi gravi di Apnea ostruttiva durante il sonno
Il dottor Francesco Laganà e la dottoressa Alessia Spinzia, specialisti in Chirurgia maxillo-facciale, con studio in Villa Montallegro, segnalano il ruolo del chirurgo maxillo-facciale nella Sindrome da Apnee Ostruttive durante il sonno. In termini scientifici, Osas: Obstructive Sleep Apnea Syndrome, comunemente chiamata anche, in modo impreciso, apnea notturna.
In caso di Osas grave riconosciuta con l’esame della polisonnografia e caratterizzata da più di 30 apnee ostruttive per ora di sonno, può rendersi necessario un intervento di riposizionamento del mascellare superiore e della mandibola eseguito da uno specialista.
Le cause della OSAS
La Sindrome da Apnee Ostruttive durante il sonno è causata dall’ostruzione delle vie aeree superiori, con un russamento violento e intenso interrotto da fasi di silenzio (appunto le apnee) in cui il soggetto non riesce a respirare e compaiono “rantoli e boccheggiamenti” (choking e gasping), da cui consegue un sonno notturno non efficace e ne derivano quindi la sonnolenza e la stanchezza diurna. Si tratta di un disturbo potenzialmente pericoloso, perché correlato a patologie importanti come cardiopatie, ipertensione, ictus, incidenti sul lavoro o alla guida. Come è noto, chi soffre di apnea ostruttiva moderata o grave, dal 13 gennaio 2016 incontra seri problemi anche nel rilascio della patente.
Il trattamento C-PAP
Oggi viene utilizzato un sistema costituito da un compressore esterno collegato a una maschera, noto con il nome di C-PAP (Continuous Positive Airway Pressure, cioè ventilazione a pressione positiva): questo dispositivo va usato durante il sonno tutte le notti; si tratta di un sistema non invasivo ma che condiziona non poco la qualità della vita, quindi non sempre tollerato.
In caso di paziente affetto da OSAS grave, eventualmente associata ad anomalie dello scheletro facciale, il Chirurgo opera per ottenere un aumento del volume dello spazio aereo oro-faringeo che consente la guarigione (non più di dieci apnee l’ora) in un alto numero di casi (oltre l’80%). L’intervento viene eseguito all’interno della bocca, per questo motivo non restano cicatrici visibili. Di norma il periodo post-operatorio non è caratterizzato da dolore. Il paziente torna a casa dopo 48 ore.