Si avvicinano i fatidici pranzi di Natale e i cenoni di Capodanno e come ogni anno si mettono nel cassetto le diete e si vive una settimana “liberatoria” (salvo pentirsene un po’ dopo il 6 gennaio). Per chi ha qualche dubbio, ecco le risposte alle tipiche domande di stagione, fornite dal dottor Luca Spigno, specialista in Scienza dell’alimentazione e vicedirettore sanitario di Villa Montallegro.

Pandolce, panettone, pandoro: qual è il più calorico?

Tre dolci tipici del Natale, con qualche caratteristica diversa. Pandolce genovese, panettone e pandoro hanno una serie di ingredienti in comune: farina, burro, uova, latte. In più nel panettone e nel pandolce ci sono i canditi e solo nel pandolce genovese i pinoli. Se calcoliamo che la fetta media di dolce che mangeremo a Natale sia di 100 g (un po’ poco?), il conteggio calorico vede in testa il pandolce genovese con 420 calorie, a seguire il pandoro con 391 e infine il panettone con 360. Se invece vogliamo considerare il contenuto di grassi (colesterolo e trigliceridi), quello che ne contiene di più è il pandoro, seguito dal panettone e per ultimo il pandolce genovese. Differenze piccole sia dal punto di vista delle calorie che per quanto riguarda i grassi, quindi libera scelta per il dessert natalizio, ma attenzione… sono i dolci del Natale e non per tutti i giorni.

Capodanno con champagne, spumante e lenticchie

Gli acerrimi nemici delle bevande alcoliche sostengono che l’alcol fa male pure in piccolissime dosi mentre altri, anche nell’ambiente sanitario, sono pronti a giurare che un bicchiere di vino al giorno… “leva il medico di torno” (che potrebbe apparire un ossimoro, detto proprio da un medico). Tutti però sono concordi sul fatto che queste bevande devono essere assunte con estrema moderazione. Un bicchiere di vino spumante (o di Champagne, non cambia!) fornisce un apporto calorico di circa 90 calorie, tutte legate all’alcol contenuto. Infatti questa bevanda è composta pressoché esclusivamente di acqua e alcol senza nessun apporto significativo di nutrienti o di vitamine.

Tanto per fare un esempio, tre bicchieri di spumante valgono dal punto di vista calorico come una porzione di pasta al pomodoro. Basta saperlo per stare attenti alla linea. Molto meglio la questione delle lenticchie che, se donate e consumate il 31 dicembre, sono considerate di buon auspicio (finanziario) sin dai tempi dell’antica Roma. I valori nutrizionali di questi legumi corrispondono a 291 calorie ogni 100 g (considerando le lenticchie secche, perché dopo bollitura il peso raddoppia), con 50% di carboidrati, 30% di proteine (di cui una buona parte in aminoacidi essenziali) e 20% in fibre. Non solo, considerevole è l’apporto di minerali e vitamine, in particolare potassio, ferro, zinco e vitamina C. Un piatto completo dall’elevato valore nutrizionale adatto a qualsiasi cucina, anche quella vegana (a meno che non si decida di accompagnarle con il cotechino, naturalmente).

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Redazione