Luca Bellini, 35 anni, è uno dei più affermati campioni a livello nazionale e internazionale nella canoa polo. Otto volte vincitore dello scudetto con la Pro Scogli Chiavari, Luca vanta anche un titolo di campione d’Europa nel 2009 e del Mondo nel 2016 a Siracusa con la Nazionale. Nel 2017, l’argento ai World Games di Wroclaw. Per sei volte è capocannoniere ai Mondiali.

– Qual è il tuo rapporto con la salute?

«Ovviamente, non essendo più un ragazzo di 20 anni, la mia attenzione all’alimentazione e al riposo è massima. Attenzione, quindi, a tutto ciò che fa parte del processo fisiologico ma anche alla prevenzione degli infortuni, attuabile attraverso l’esperienza personale oppure – ed è il mio consiglio – con l’aiuto di esperti del settore». (Guarda il video)

– Quali infortuni hanno caratterizzato la tua carriera sportiva?

«Non ho avuto grossissimi problemi ma solo un paio di infortuni alle spalle, risolti con la fisioterapia e con il lavoro».

– Vai d’accordo con i medici?

«Si, assolutamente. Mi fido molto di loro, a tutti i livelli. Secondo me, indipendentemente dal singolo problema, un buon medico deve anche prestare attenzione alle peculiarità fisiche di ciascun atleta».

– Cosa pensi del doping?

«È la più grande piaga del mondo sportivo, va assolutamente combattuta. Ogni anno, con la WADA, si fanno passi in avanti con controlli sempre più ferrei. Ai ragazzi più giovani, mi sento di dire che vincere barando non è una vittoria».

– La tua alimentazione?

«Mediterranea. Molto semplice ed equilibrata. Non ho mai avuto problemi di peso, quindi non ho mai seguito diete particolari».

– Hai ancora sogni da realizzare?

«Ho poco da chiedere. La mia carriera, fin qui, è stata meravigliosa e ricca di soddisfazioni ma finché rimarrò atleta, accompagnato dalla solita fame agonistica, cercherò di raggiungere i massimi obiettivi che si porranno sulla mia strada. Per il futuro, c’è la possibilità di una guida tecnica federale. Se sarà così, sarà una nuova e stimolante sfida azzurra».

Per saperne di più: la canoa polo è uno sport di squadra (5 giocatori in campo, 3 in panchina) simile alla pallanuoto dove gli atleti si muovono su canoe in uno specchio d’acqua lungo 35 m e largo 23 m. La palla può essere giocata sia con le mani sia con la pagaia. L’obiettivo è fare gol in una porta sospesa due metri sul livello dell’acqua. Le partite durano due tempi da 10′.

 

Foto: sito Federcanoa, Luca Bellini su Facebook

 

Scritto da:

Michele Corti

Michele Corti, presidente dei giornalisti sportivi liguri, direttore dell’Agenzia di stampa LiguriaSport, telecronista e corrispondente di Sport Mediaset, 19 anni fa ha ideato e promosso il progetto Stelle nello Sport.