Silvia Salis è stata una delle martelliste italiane più forti di sempre. Ha iniziato in pratica nel giardino di casa, a Villa Gentile, impianto di cui papà Eugenio è storico custode. Da ragazzina preferiva il salto in lungo (a 9 anni saltava 3.70), ma poi ha scoperto i lanci grazie al tecnico Valter Superina. Il resto è storia. Due Olimpiadi (Pechino 2008 e Londra 2012) e una carriera brillante condita da 23 titoli italiani: 10 seniores (6 invernali + 4 assoluti), 3 universitari e 10 giovanili.
Oggi è consigliere nazionale della Fidal, la sua federazione, ma anche del Coni e di lei il presidente Malagò ha grande stima. La sentiamo mentre è in Corea, proprio in missione per il Coni, e inevitabilmente partiamo da una curiosità.
– Silvia cosa mangi in Corea?
«Ci siamo portati tutto da casa (ride…). A Casa Italia sono presenti in questa edizione Olimpica i grandi chef di Cortina. Abbiamo comunque provato il kimchi e il barbecue coreano».
– Qual è il tuo rapporto con l’alimentazione?
«Ho un ottimo rapporto, mi piace mangiare bene e sano».
– È cambiato il tuo modo di alimentarti rispetto ai tempi dei massimi impegni agonistici?
«Fondamentalmente è cambiato nelle quantità, ma non nella tipologia. Cerco sempre qualità e ingredienti sani».
– C’è qualcosa di salutare che non sopporti e qualcosa di non proprio ideale che però ti fa impazzire?
«Diciamo che mangio un po’ di tutto ma devo stare attenta perché sono una fan dei dolci…».
– E con i medici, invece… Qual è il tuo rapporto?
«Ottimo. Mi fido molto della medicina tradizionale».
– Sei una “utente” storica di Villa Montallegro? Cosa ti senti di dire?
«Da quando sono diventata un’atleta di livello ho sempre avuto a che fare con la Montallegro e ovviamente sempre con ottimi risultati, mi sento sempre a casa e non solo per la grande stima e amicizia che ho per Francesco Berti Riboli. È veramente un’eccellenza nella nostra Genova».
– Oggi nel mondo del Coni sei comunque a fianco degli atleti. Qual è la tua percezione e e la tua valutazione del problema doping?
«Il problema c’è, non possiamo negarlo, ma credo che in Italia ci siano davvero grande attenzione e un sistema antidoping molto scrupoloso, ci sarà sempre chi cerca di barare ma è importante far capire ai giovani quanto sia pericoloso sotto tutti i punti di vista».
– Ultima curiosità. Di rientro dalle Olimpiadi coreane, cosa mangerai a Genova?
«La prima cosa che mi cucina mia madre… Vado sul sicuro».
Foto: Silvia Salis quando era campionessa di lancio col martello e premiata da Francesco Berti Riboli nella manifestazione Stelle nello Sport