Sei ori, un argento, due bronzi olimpici, sedici (sei individuali) titoli mondiali e tredici (cinque individuali) europei. È la donna dei record della scherma e dello sport azzurro. Nata a Jesi, Valentina Vezzali oggi è l’energica mamma di Pietro e Andrea. Quarantaquattro anni, 36 dei quali passati a calcare le pedane di tutta Italia e tutto il mondo. Lei e il suo fioretto: un binomio inscindibile, fonte di eccezionali soddisfazioni. Oggi, dopo un’esperienza di cinque anni alla Camera dei Deputati e due libri autobiografici pubblicati, Valentina siede all’interno del Consiglio della Federazione Italiana Scherma.
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– Valentina, ci vuol fornire qualche suggerimento per una nutrirsi al meglio?
«L’alimentazione è fondamentale, al pari del movimento. Per sentirci bene, d’inverno è importante la vitamina C: una bella spremuta d’arancia e un bel toast per iniziare la giornata sono ideali».
– È favorevole o contraria agli spuntini?
«Tanti spuntini durante il giorno consentono di evitare di arrivare ai pasti senza troppa fame. Sono dell’idea che sia importante mangiare di tutto ma in quantità giuste. Evitare grandi abbuffate, senza privarci di nulla».
– Ha mai dovuto fare i conti con brutti infortuni?
«Ho avuto la fortuna di allenarmi con costanza per ben 36 anni e di infortuni ne ho avuti pochissimi. Uno, il più grave, è arrivato purtroppo dopo la prima gravidanza. Ai Mondiali 2006 di Torino, mentre indietreggiavo, ho rotto il crociato. Ho avuto paura di non tornare forte come prima».
– Come ha superato il trauma?
«Dopo un parto e aver festeggiato i 31 anni, con incognita operazione, è difficile capire se il tuo corpo tornerà a rispondere. L’intervento è andato bene. È stata veramente dura, ma con volontà, impegno e determinazione, noi possiamo fare grandi cose. Nell’ottobre 2007, sono tornata sul tetto del mondo».
– Nella sua scherma esiste il doping?
«La nostra è una piccola oasi felice perché il doping, in uno sport di situazione, non serve a un granché. Lo condanno perché è una scorciatoia. Sono fondamentali, in termini di prevenzione, il maestro che oltre a esser guida tecnica deve esser educatore e credo anche il valore della famiglia. I figli non devono necessariamente campioni ma crescere interagendo con gli altri e rispettando le regole».
Nella foto: il saluto di Valentina Vezzali a Rio de Janeiro nell’aprile 2016, è il suo ritiro dopo l’ultimo argento conquistato per l’Italia (foto dal sito della Federazione italiana scherma)