Biopsia incisionale e escissionale
L’impiego della biopsia è indicato in ambito dermatologico e in diagnostica senologica.
È il metodo più accurato per ottenere una diagnosi.
Si individuano due tipologie di biopsia chirurgica:
- escissionale: si rimuove l’intera area sospetta con una porzione di tessuti normali circostanti; può rappresentare un trattamento definitivo per buona parte delle lesioni superficiali. Previa un’incisione a losanga centrata sulla neoformazione, consiste nella rimozione completa della lesione e deve comprende un margine di almeno 2-5 mm di cute normale e il relativo tessuto sottocutaneo, col risparmio della fascia muscolare sottostante;
- incisionale: viene asportata solo una parte della lesione, per conoscerne la natura neoplastica benigna o maligna o infiammatoria in modo da poter programmare successivamente l’intervento di escissione eventuale in maniera corretta.
Biopsia escissionale
In senologia, la procedura viene eseguita in sala operatoria (o anche in ambulatorio chirurgico) da un Chirurgo esperto; può richiedere solo un’anestesia locale (viene addormentata unicamente la zona da operare), talvolta con una sedazione leggera; raramente l’anestesia generale. A seconda della procedura anestesiologica si stabilisce la modalità di ricovero e di dimissione.
In caso di difficoltà di palpazione ma con possibilità di essere visualizzata su una mammografia, prima dell’intervento verrà effettuata una localizzazione con repere metallico (il Radiologo, su guida mammografica o ecografica, posiziona un sottile filo metallico nella sede di lesione che l’Operatore userà come guida per individuare l’area da asportare).
Per ulteriore controllo il Chirurgo invia in radiologia il tessuto asportato per un confronto tra i 2 radiogrammi (zona sospetta evidenziata nella fase preoperatoria e tessuti inclusi nella biopsia).
Talvolta, per completezza di procedura in unica soluzione (almeno diagnostica), il campione prelevato viene inviato al Patologo per esame istologico estemporaneo (si definisce così l’esame eseguito immediatamente dopo l’arrivo del reperto): alla valutazione rapida del tessuto asportato a scopo preliminare, seguirà la conferma con l’impiego di metodi standard più accurati (che richiedono però alcuni giorni). È sicuramente importante prestare massima attenzione ai margini (determinando se vi è sufficiente tessuto sano circostante: questo margine di tessuto sano – bordi puliti ovvero “negativi” – indica che tutto il tessuto anomalo è stato rimosso).
Questa metodica è molto accurata perché produce pochi falsi negativi (sono così definiti i risultati che conducono erroneamente a rifiutare l’ipotesi sulla quale si è eseguito il test). Fornisce un significativo numero di informazioni (fra cui dimensioni del tumore, tipo, grado e stato dei recettori ormonali) importantissime per la pianificazione dei trattamenti. Le controindicazioni riguardano la sua invasività e il maggior costo (biologico ed economico).
Biopsia incisionale
In questo caso viene rimossa solo una parte del tumore quando la malattia è molto estesa e quindi non sia possibile una biopsia escissionale.
La quantità di tessuto asportato deve essere sufficiente a fornire informazioni dettagliate per pianificare il trattamento.
La procedura è sostanzialmente simile a quella di una biopsia escissionale, ma si rimuove una porzione minore di tessuto