Diagnostica per immagini – Colonscopia virtuale
La colonscopia virtuale è una tecnica radiologica, eseguita con un apparecchio per tomografia computerizzata (TC, nota comunemente col nome di TAC), che permette di visualizzare l’intestino crasso (colon) grazie all’insufflazione di aria nell’intestino. Le immagini ottenute sono elaborate da un software che consente la ricostruzione tridimensionale del colon e la possibilità di “navigare virtualmente” al suo interno. Con questo esame è possibile diagnosticare la presenza di patologie intestinali (polipi e tumori) e consentire di valutare se i Pazienti dovranno o meno essere sottoposti a una colonscopia tradizionale.
Preparazione per colonscopia virtuale
La preparazione per la colonscopia virtuale, come per quella convenzionale, rappresenta un aspetto fondamentale per la buona riuscita dell’esame.
Nei tre giorni antecedenti l’esame è necessario che il Paziente segua una dieta priva di scorie, eviti cioè pane, pasta, frutta (compresi i succhi di frutta) e verdura. Sono invece permessi: carne, pesce, formaggi e altri latticini, salumi. La sera precedente all’esame (mattinale) è indicata una cena semiliquida con tè, brodo o gelato e poi a digiuno fino al momento dell’esame.
Nel caso il Paziente eseguisse l’esame nel pomeriggio, prosegue con dieta priva di scorie anche la sera precedente; alla mattina è permessa una prima colazione leggera, a base di liquidi.
Durante la fase di preparazione (e dieta appunto) il Paziente assume tre buste di “Movicol” al giorno (una al mattino, una a pranzo e una a cena) in un bicchiere abbondante d’acqua (in totale 9 buste). Questo farmaco è un lassativo che favorisce l’evacuazione, modificando la consistenza delle feci.
In caso di stipsi (stitichezza) ostinata, in alternativa al “Movicol” possono essere utilizzati come lassativi per la preparazione dell’intestino l’Isocolan o il Citrafleet. In talune situazioni è anche indicata la preparazione con l’esecuzione preliminare di una seduta di idrocolonterapia (eseguibile presso Villa Montallegro).
Prima di sottoporsi a colonscopia virtuale (la sera, qualora l’esame sia previsto nelle prime ore della mattina seguente, oppure la mattina dell’esame, se previsto per la tarda mattinata o il pomeriggio) vanno assunti 50 ml (mezza confezione) di mezzo di contrasto iodato “Gastrografin”, diluito in complessivo mezzo litro d’acqua (cioè 450 ml). Questo preparato consente di distinguere gli eventuali residui fecali dalle irregolarità della parete intestinale.
È indispensabile accertare che il Paziente non sia allergico allo iodio o alle sostanze che lo contengono: in questo caso occorre considerare la possibilità di non assumere il Gastrografin.
I Pazienti in terapia con farmaci per malattie croniche (terapie abituali) possono proseguire la cura anche il giorno dell’esame.
Dopo l’esame è possibile riprendere la normale alimentazione (salvo diversa prescrizione del Medico curante).
Come si esegue l’esame
Viene introdotto nel retto un sottile catetere o una sonda in plastica “a palloncino” di dimensioni molto piccole, come un catetere vescicale), attraverso cui viene insufflata aria fino a quando il Paziente inizia ad avvertire un senso di tensione addominale (generalmente dopo 1.500 ml di aria insufflata, proseguendo fino a 1800-2000 ml). L’introduzione dell’aria, lenta e in maniera progressiva, è in genere ben tollerata e solo raramente può provocare dolore. Per favorire la distensione del colon, potrà essere iniettato un farmaco spasmolitico (in genere “Buscopan”) per via endovenosa. Lo scopo è quello di distendere il colon per poter individuare eventuali difetti della parete intestinale. Si procede quindi all’esame TC eseguendo scansioni, durante le quali il Paziente (in posizione supina e prona) è invitato a trattenere il respiro, della durata di 10-20’’. In genere non è prevista la somministrazione di mezzo di contrasto endovenoso, salvo particolari situazioni. L’esame dura in media 15-20’.
Il tempo di refertazione è invece notevolmente superiore perché (alquanto) laborioso: il referto potrebbe anche essere consegnato il giorno successivo all’esame. Le immagini ottenute, da 300 a 600 per ogni procedura, sono inviate a una “stazione di lavoro” dotata di un software per le ricostruzioni in tre dimensioni dei dati TC e di un programma specifico per l’endoscopia virtuale. Quest’ultimo permette di visualizzare la superficie interna del colon con una prospettiva molto simile a quella che si ottiene con la colonscopia tradizionale. L’intestino è esaminato in senso retrogrado, salendo dal retto sino al cieco, come se l’occhio dell’operatore fosse posizionato all’interno dell’organo.
Con questa indagine è possibile evidenziare gli eventuali difetti della parete (essenzialmente polipi e tumori) con un diametro superiore ai 6 millimetri, ottenendo informazioni relative anche alla parete del lume (cioè dell’interno dell’intestino) e all’interessamento delle strutture circostanti.
Domande frequenti
Il tempo complessivo dell’esame, compresa la preparazione, è di 20’-30’.
La colonscopia virtuale è dolorosa?
No, è solo fastidiosa la fase di distensione del colon attraverso l’insufflazione con aria.