RX della deglutizione
È lo studio radiologico del primo tratto della deglutizione.
ll Paziente ingerisce un liquido denso con aggiunta di bario (sostanza che permette nella radiografia la visualizzazione per riempimento dell’organo cavo); vengono scattate diverse radiografie (anche un film) del passaggio del bario nel primo tratto della via digerente.
L’esame non può essere eseguito in gravidanza (le radiazioni potrebbero nuocere al feto).
Altrettanto è controindicato quando si sospetti la perforazione o l’occlusione gastro-intestinale: il bario, ben tollerato e farmacologicamente inerte all’interno del canale alimentare, in caso di contatto con il peritoneo sarebbe invece in grado di indurre una peritonite chimica. In questi casi, l’indagine viene impiegato un mezzo di contrasto iodato, solubile e riassorbibile.
È utile per studiarne i disturbi del primo tratto della deglutizione, malattie organiche e funzionali, dilatazioni, restringimenti, atresia (occlusione), ulcere, ernia jatale e cancro.
Serve anche per individuare malformazioni congenite, tra cui il brachiesofago (esofago troppo corto) e il dolicoesofago (esofago troppo lungo) e per valutare eventuali alterazioni della motilità della deglutizione (spasmi, paralisi).
È un utile strumento diagnostico anche in caso di ferite, ustioni (per ingestione di liquidi bollenti o caustici), ingestione di corpi estranei e infiammazioni.
Somministrato per via orale, il mezzo di contrasto radiopaco (le attuali preparazioni, essendo aromatizzate, hanno un sapore gradevole), si scatta il radiogramma. Durante l’esame, che si svolge sia in piedi sia sdraiati, si fanno assumere al Paziente posizioni diverse per osservare le successive porzioni del tubo digerente. Nel caso in cui il Paziente non possa stare in piedi o non sia in grado di cambiare decubito, l’indagine si limiterà al solo studio del transito del mezzo di contrasto. Nel corso delle varie fasi dell’esame, il Medico chiede al Paziente di restare immobile e di trattenere il respiro durante l’acquisizione dei radiogrammi.
L’esame non è doloroso né fastidioso. Dura mediamente 10 minuti.
Il solfato di bario ingerito verrà eliminato nei giorni successivi con le feci che risulteranno di colore biancastro.
Per i 3-4 giorni successivi all’indagine, non è possibile eseguire altri esami radiografici o TC di addome, apparato urinario, rachide lombare e bacino, per la sovrapposizione del contenuto radiopaco intestinale.
Domande frequenti
Generalmente si tratta di un esame lievemente fastidioso in quanto sollecita il funzionamento del sistema dell’equilibrio: induce una sensazione simile a quella che si prova dopo aver girato qualche secondo su se stessi. In soggetti particolarmente sensibili o in condizioni di patologia può indurre il vomito.