Polisonnografia
Si tratta della registrazione simultanea di vari parametri fisiologici durante la notte, grazie a uno strumento in grado di rilevare canali elettroencefalografici ed elettromiografici, movimenti di torace e addome, flusso oro-nasale e saturazione di ossigeno nel sangue.
Le informazioni ottenute dall’elettroencefalogramma (EEG) vengono utilizzate per differenziare i diversi stadi del sonno. Ma (impiegando più derivazioni elettroencefalografiche) si possono anche ottenere utili valutazioni su sviluppo e integrità del sistema nervoso centrale, da approfondire con studi di neurofisiologia. Per acquisire un tracciato ripetibile e confrontabile, gli elettrodi vengono posizionati secondo uno standard internazionale denominato sistema 10-20.
L’elettrooculogramma (EOG) viene adottato per registrare i movimenti degli occhi utili nella stadiazione del sonno.
L’attività elettromiografica (EMG) durante il sonno prevede l’utilizzo dei muscoli submentonieri (muscolo miloioideo: si trova nel collo) per valutare il tono muscolare. L’EMG, utile complemento nella stadiazione del sonno, offre informazioni per la valutazione delle risposte “arousal” (dall’inglese eccitazione, risveglio; indica lo stato generale di attivazione e reattività del sistema nervoso, in risposta a stimoli interni o esterni) e sui movimenti.
I parametri respiratori registrati durante la polisonnografia sono: il flusso oro-nasale, i movimenti toraco-addominali, la saturazione di ossigeno.
Il flusso aereo (naso e bocca) viene rilevato grazie a una termocoppia o termistore (o termoresistenza che varia in funzione della temperatura) posto in prossimità di ciascuna narice e della bocca.
Per registrare i movimenti di torace e addome vengono impiegati strumenti che misurano piccoli cambiamenti della resistenza elettrica del torace: la pletismografia a impedenza o a induttanza, i trasduttori pneumatici, “strain gauges” o l’EMG intercostale.
La saturazione di ossigeno (SpO2) viene monitorata con un pulsossimetro (valutazione non invasiva continua della saturazione arteriosa di ossigeno).
L’attività cardiaca viene rilevata per valutare la frequenza e il ritmo cardiaco: generalmente una singola derivazione registrata da elettrodi posti in sede precordiale; la derivazione ECG qui impiegata fornisce informazioni di massima sull’attività cardiaca; non è sufficiente per valutazioni cliniche approfondite su eventuali cardiopatie.
Viene utilizzata quale strumento di valutazione clinica in caso di alcune patologie.
La sindrome delle apnee notturne (nota anche come sindrome da apnea ostruttiva notturna) è caratterizzata, durante il sonno, da interruzioni temporanee della respirazione.
I disturbi del movimento correlati al sonno riguardano movimenti involontari, solitamente con gli arti inferiori, fra cui la sindrome della gambe senza riposo (RLS) e i movimenti periodici degli arti inferiori.
La narcolessia è una malattia neurologica che provoca attacchi di sonno e la sensazione di sonnolenza diurna: pur occupato in attività interessanti, il soggetto che ne soffre si addormenta ripetutamente.
I disturbi del comportamento durante le fasi REM o non-REM del sonno sono caratterizzati da gesti di gambe o braccia, imprecazioni, agitazione fino a episodi di sonnambulismo e risveglio confusionale.
Chi soffre in forma cronica di insonnia è incapace di dare continuità al sonno notturno.