Emorroidectomia
Le emorroidi sono dilatazioni delle vene del canale anale, possibile sede di processi infiammatori (flebiti), stasi sanguigna (trombosi) e rottura (sanguinamento).
La patologia emorroidaria è molto diffusa; i sintomi che più frequentemente si manifestano nei Pazienti con emorroidi sono prurito, bruciore e dolore anale, sanguinamento, fuoriuscita di mucosa dall’ano (prolasso mucoso).
Anche se le emorroidi sono la causa più frequente di perdita di sangue dall’ano, è opportuno escludere altre possibili origini dell’emorragia come diverticoli, polipi, neoplasie. Prima di sottoporsi all’intervento chirurgico di emorroidectomia, è perciò consigliabile eseguire indagini radiologiche e/o endoscopiche dell’ultimo tratto dell’intestino.
L’emorroidectomia (cioè la rimozione chirurgica delle emorroidi) – indicata nei casi di cospicua dilatazione venosa e/o di grave e persistente sintomatologia – è di norma eseguita in anestesia loco-regionale o generale e consiste nella legatura dei vasi sanguigni da cui originano le emorroidi (in tre punti anatomicamente ben individuabili) e nell’asportazione delle ectasie (=dilatazioni) venose, rispettando gli sfinteri anali.
Diverse tecniche chirurgiche possono essere utilizzate per eseguire l’emorroidectomia e prendono il nome dal chirurgo che le ha ideate (es. tecnica di Milligan-Morgan o di Ferguson) o dal tipo di strumento utilizzato per l’asportazione delle ectasie venose (tecnica con radiofrequenza).
Negli stadi più avanzati o in presenza di voluminoso prolasso mucoso (= fuoriuscita di mucosa del retto dall’ano) può essere utilizzata la tecnica di Longo che consiste nell’asportazione di un anello di mucosa rettale con utilizzo di una suturatrice meccanica.
In genere, grazie alle moderne tecniche di analgesia intra- e post-operatoria e all’evoluzione dello strumentario chirurgico, il decorso post-operatorio è poco doloroso e richiede una degenza breve.
Spesso è sufficiente una corretta igiene intima, senza la necessità di ricorrere ad alcun trattamento.
Oltre alla terapia medica, riservata soltanto alle forme con modesta sintomatologia, il trattamento della patologia emorroidaria può essere attuato, nelle forme lievi, con tecniche alternative alla chirurgia come le iniezioni sclerosanti, la crioterapia, la legatura elastica.